PB63Story: Una vita cestistica nata allo Zauli per Peppe Poeta

Manresa, Baskonia, Bologna, Teramo, Veroli, Salerno, ovviamente la Nazionale ma anche la PB63. Perché proprio nella sua città è iniziata la favola di Peppe Poeta.

Peppe Poeta ai tempi della PB63
Peppe Poeta ai tempi della PB63

Primi passi realizzati all’interno dello Zauli, quei passi che l’hanno indirizzato verso traguardi prestigiosi: “Eppure ancora oggi ricordo con affetto il Torneo a Mestre disputato con la Polisportiva con Capobianco e Teresa Saviello allenatori, ma anche il torneo di San Sebastiano al Vesuvio dove perdemmo in finale contro Avellino ma conquistai il premio di miglior giocatore dell’evento” – una lunga lista di ricordi ai quali il playmaker di Battipaglia aggiunge anche – “Le numerose partite viste al Pala Zauli e le altrettante partite giocate al playground, fino ai quindici anni credo di averci giocato per ogni ora di ogni giorno. Sono stati momenti bellissimi, così come quelli vissuti con persone speciali come Teresa, Daniele Serrelli, il professore Serrelli e Pino Corvo che era di fatto il mio idolo. Ovviamente come dimenticare anche i primi lavori con il prof Ciardi”.

Poeta in compagnia di Lamar Odom
Poeta in compagnia di Lamar Odom

Emozionante tuffo nel passato di uno dei principali protagonisti del movimento italiano: “Ma se devo dire che all’epoca sognavo questi traguardi direi una bugia. I miei sogni in quel momento erano a breve scadenza, come andare negli Allievi Nazionali per giocare contro la Juve Caserta, oppure disputare le Finali Nazionali. Probabilmente tutto questo mi ha aiutato a raggiungere determinati obiettivi”.

Quegli stessi obiettivi che, in parallelo, sta raggiungendo anche la PB63Lady: “Segue sempre con piacere i risultati della Polisportivaconfessa Poeta -. Il patron Giancarlo con suo fratello Gigi stanno facendo un grande lavoro, hanno sempre avuto una passione immensa per la pallacanestro. L’augurio, comunque, è che si possa migliorare di giorno in giorno”.

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