Quanto siamo magre?

Suppongo di suscitare l’interesse delle tifose alla PB63 scrivendo di questo argomento. In realtà l’aspetto della misurazione del peso e della massa grassa è un ulteriore test a cui sono sottoposte le nostre beniamine, e che provoca parecchie tensioni.  La squadra viene valutata periodicamente, all’incirca una volta al mese, attraverso la cosiddetta plicometria. Di che si tratta?

E’ una tecnica di misurazione piuttosto conosciuta in ambito sportivo, e che può essere facilmente praticata anche da soggetti non specificatamente dell’ambito medico, ed ecco spiegato il motivo perché nella PB63 se ne occupa il preparatore fisico.

Si comincia calcolando la cosiddetta B.M.I. (Body Mass Index) ricavata dalla formula: PESO / STATURA al quadrato.   Il risultato può dare solo una prima indicazione, piuttosto empirica, sulla “magrezza” o meno dell’individuo. Si calcola ad esempio che:

< 16.5           GRAVE MAGREZZA

16-18,49       SOTTOPESO

18.5-24,99    NORMOPESO

25-29,99       SOVRAPPESO

30-34,99       OBESITÀ CLASSE I (lieve)

35-39,99      OBESITÀ CLASSE II (media)

> 40             OBESITÀCLASSE III (grave)

La B.M.I. è un dato numerico molto controverso. Per alcuni studiosi è un dato molto importante, altri sottolineano come sia carente della valutazione di tanti fattori che possono influenzare il giudizio sulla magrezza dell’individuo (l’essere più o meno longilineo, che non vuol dire essere più o meno alto, il peso dei muscoli, la tendenza a ritenere liquidi e tanti altri fattori).

Monique Ngo Ndjock
Monique Ngo Ndjock

Quindi, nella PB63, seguiamo una ulteriore via, quella del “metodo Jackson-Pollock”. Si tratta della misurazione dello spessore della plica della pelle in particolari punti (cosiddetti “punti di repere”). La plicometria che noi utilizziamo prevede 3 punti di repere (si può anche utilizzare quella con 7 punti di repere, ma ha dei tempi di realizzazione piuttosto lunghi). I tre punti di repere sono: la plica del tricipite brachiale, quella soprailiaca e quella del quadricipite, in maniera da avere una indicazione sulla parte alta, media e bassa del corpo. La somma delle misurazioni delle tre pliche, attraverso una formula matematica piuttosto complicata, e parametrandola con l’età del soggetto, ci dà, dopo una serie di passaggi, finalmente, la percentuale di grasso corporeo.

Le giocatrici di basket, e qui aggiungo anche i dati ricavati dalla mia pluriennale esperienza con la nazionale femminile under 20, si attestano tra il 20 ed il 25% come percentuale di massa grassa. E’ un dato che forse può sorprendere in negativo, ma bisogna pur considerare che la giocatrice di basket, a differenza, ad esempio, della giocatrice di pallavolo, ha bisogno di “qualche etto” in più, considerando che pratica uno sport “di contatto”.  Siamo quindi nel “normopeso”.

Naturalmente, per rispetto della privacy delle giocatrici, non vi rivelerò quali sono quelle più “in carne” che in ossa, però un dato positivo posso confessarlo.

Qual è la “miss sottiletta” della PB63 ?

Credo abbiate indovinato.

Si, lei, Monique Ngo Ndjock.

Mimmo Santarcangelo

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