Dodici domande per…Francesco Santoro

Dopo Elena Ramò per l’A1, questa settimana è la volta di un protagonista della Techmania Battipaglia di serie D. Conosciamo meglio Francesco Santoro.

Tanti anni nella PB63, cosa rappresenta questa società?: “Rappresenta la mia seconda famiglia, conosco tutti e tutto all’interno della PB63. Probabilmente perchè passo più tempo in palestra che a casa”.

Quando è nata la passione per il basket?: “E’ una passione che ho sempre avuta visto che da quando sono nato guardavo le partite di mio padre. Infatti ho iniziato a giocare a soli quattro anni, anche se più che pallacanestro all’epoca era solo un intrattenimento”.

Francesco Santoro
Francesco Santoro

Tre parole per descriverti?: “Socievole, generoso, tenace”.

Il tuo piatto preferito?: “La pizza diavola”.

Ed il film preferito?: “E’ ovviamente incentrato sulla pallacanestro: “He got game”. L’avrò visto un miliardo di volte, infatti conosco ogni singola battuta, ma non passa mai la voglia di guardare un film in cui il protagonista è il miglior tiratore di tutta la storia della NBA”.

Dove sogni di andare in viaggio?: “Da sempre sogno di andare a Los Angeles per visitare la città ma soprattutto per vedere una partita della mia squadra preferita: i Lakers”.

L’avversario più difficile affrontato?: “Più che un giocatore singolo direi una squadra, l’under 17 della Reyer Venezia affrontata l’anno scorso all’Interzona. Un team composto da ottimi giocatori, ognuno capace di segnare e di difendere qualsiasi avversario”.

Un modello di giocatore?: “Il mio giocatore preferito e che stimo di più è Kobe Bryant, perchè nonostante abbia vinto ogni premio e riconoscimento continua ad allenarsi ininterrottamente per migliorare sempre di più”.

Il miglior amico nel mondo della pallacanestro?: “Vincenzo Longobardi”.

Hai un rito scaramantico prima di ogni partita?: “Bacio i miei braccialetti”.

Il ricordo più bello da cestista?: “La partecipazione al Trofeo delle Regioni nel 2013 a Genova”.

Ed un sogno per il futuro?: “Laurearmi e giocare a buoni livelli”.

 

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