Non solo tattica ma anche preparazione atletica

Da oggi prende il via una rubrica speciale, uno spazio interamente dedicato alla preparazione fisica. Ed allora carta e penna a disposizione del nostro responsabile Mimmo Santarcangelo:

La preparazione fisica di una squadra femminile di basket, quale per esempio la PB63, passa attraverso vari step, e, si può affermare, non si interrompe per quasi tutto l’anno solare. Esiste infatti una programmazione per l’attività da svolgere durante il campionato (“in season”) ed una programmazione per il periodo fuori campionato (“off season”).

Naturalmente si prevede anche un periodo di riposo assoluto, che però, soprattutto per una donna-giocatrice, non deve essere troppo prolungato (non più di 3-4 settimane). Questo perché le donne sportive tendono, per cause biologiche, ad assimilare rapidamente alcune caratteristiche fisiche, ma altrettanto rapidamente, a perderle. Diventa poi non facile recuperare. A questa regola ovviamente sfuggono le giocatrici che svolgono attività estiva con le nazionali di categoria, per cui esiste il rischio opposto, cioè di una notevole densità di allenamento, e di un conseguente “sovraccarico” di lavoro (“overtraining”). Già da questi primi semplici concetti, si intuisce che la preparazione fisica in generale, e nel basket femminile in particolare, sia, anzi debba essere, intesa come una sommatoria di lavoro fisico rivolto ad individui, che poi, sommati, portano alla preparazione fisica generale della squadra.

Mimmo Santarcangelo preparatore fisico della Techmania Battipaglia
Mimmo Santarcangelo preparatore fisico della Techmania Battipaglia

Stabilito quanto sopra, si passa alla prima fase operativa, sul campo, che è quella dell’arrivo delle giocatrici dalla pausa estiva. In realtà, come sopra anticipato, non si tratta di sportive che arrivano da una fase assolutamente passiva; in quanto una fase di riposo si tende a programmarla per i mesi di giugno-luglio, per poi riprendere una fase di pre-preparazione, svolta individualmente nelle proprie città di residenza, in maniera da arrivare alla fatidica data di inizio preparazione in condizioni accettabili per iniziare l’attività.

All’arrivo delle giocatrici della PB63, presso la sede di Battipaglia, ho provveduto a compiere la normale attività prevista ad inizio preparazione, che è quella della VALUTAZIONE. Fare una attività di valutazione, in maniera scientifica, significa stabilire una batteria di test valutativi, e con risposte oggettive, che possano darci una indicazione indiscutibile sullo stato fisico della squadra. Nello specifico i test valutativi effettuati dalla PB63 in questo avvio di preparazione hanno dovuto ovviamente attendere la fase della autorizzazione da parte del settore medico della società, che ha stabilito l’integrità fisica delle giocatrici ed il successivo ottenimento della idoneità da parte del competente Centro di Medicina dello Sport.

Nello specifico i test fisici hanno riguardato: valutazioni antropometriche, valutazioni posturali e funzionali, valutazioni sulle qualità della forza, valutazioni sulle qualità metaboliche di endurance, valutazioni sulle qualità di agilità.  Naturalmente i test somministrati devono possedere alcune caratteristiche che sono:

  • La standardizzazione, cioè la possibilità di ripetere i test;
  • La validità, cioè la validazione scientifica dei test stessi;
  • La oggettività, cioè la capacità del test di essere immune dalla influenza del somministratore
  • La attendibilità, cioè la capacità del test di rappresentare realmente la qualità che vogliamo testare
  • La selettività, cioè la capacità del test di raccontarci in realtà in quel gruppo, e per quella qualità, quali sono le giocatrici più “in forma”.

Nelle prossime settimane vi racconterò il lavoro svolto dalla PB63 quest’anno in questi argomenti.

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