Dodici domande per…Vincenzo Longobardi

Dalla femminile alla maschile, cambia la settimana e cambia come di consueto il protagonista. Oggi tocca a Vincenzo Longobardi raccontarsi…

Quando è nata la passione per il basket?: “Diciamo che è una passione innata, tutta la famiglia di mio padre giocava e quindi già a 4 anni sono stato “buttato” in mezzo ad un campo”.

Tre parole per descriverti?: “Timido, simpatico ed imbranato”.

Il tuo piatto preferito?: “Pizza e coca cola non si batte”.

Ed il film preferito?: “Coach Carter e Dear John”.

Dove sogni di andare in viaggio?: “New York, e ci andrò quest’estate”.

L’avversario più difficile affrontato?: “Pierfrancesco Oliva, in allenamento…immarcabile”.

Vincenzo Longobardi
Vincenzo Longobardi

Un modello di giocatore?: “Kobe Bryant per determinazione e voglia di vincere”.

Il migliore amico nel mondo della pallacanestro?: “Ho tre nomi da fare obbligatoriamente: Giammarco Pompele, Francesco Santoro ed un grande ,che purtroppo si è ritirato, Gianmarco Santoro”.

In cosa devi migliorare maggiormente sotto l’aspetto tecnico?: “Sicuramente la difesa”.

Hai un rito scaramantico prima di ogni partita?: “Nessuno in particolare, ma senza scaldamuscoli “fortunati” non si gioca”.

Il ricordo più bello da cestista?: “I due anni alla Virtus Siena e le finali interzonali dello scorso anno”.

Ed un sogno per il futuro?: “Seguire le orme di mio padre e diventare un medico”.

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