Serie A1 femminile. Le dichiarazioni post-partita del patron Giancarlo Rossini e del coach Alberto Matassini

Ieri pomeriggio, la Treofan Givova Battipaglia ha subìta una sconfitta dolorosa, tra le mura amiche, per mano della Meccanica Nova Vigarano. Ecco le dichiarazioni rese, dopo la gara, dal patron Giancarlo Rossini e dal coach Alberto Matassini. 

Rossini “Quella di oggi è stata una partita che avremmo potuto vincere se l’avessimo approcciata con più voglia, con più impegno e con più concentrazione. Invece, dopo poco, eravamo già sotto di 10 punti … e questo perché abbiamo permesso a Bocchetti di tirare quattro volte da sola. Eppure sapevamo che è una specialista del tiro dalla distanza … e, oltre a questo, è una giocatrice che mette tanto impegno in campo e che può essere da esempio per le nostre che devono imparare da lei qual è l’atteggiamento giusto con il quale scendere in campo. 

Ma il nostro problema principale è che non abbiamo un gioco: nell’ultimo quarto abbiamo tirato 20 volte da tre … tiri senza logica …

Inoltre, voglio onestà dalle persone … mi rivolgo, in primo luogo, alla Handy e poi alle altre: se non hanno più voglia possono lasciare la borsa e andare a casa. Se intendono continuare così, io mi comporterò di conseguenza. Perché sono stanco di vedere questa indecenza e questo atteggiamento. La squadra non gioca … la squadra fa tutto, tranne che giocare … e mi vergogno di assistere ad uno spettacolo simile e di essere il presidente di una squadra così. Il ritiro di Napoli è una fortuna per noi perché per il gioco che esprimiamo e per l’impegno che mettiamo saremmo stati la più seria candidata alla retrocessione in A2 … perché a questo ci avrebbero portato lo staff e le giocatrici …     

Per giocare partite di questo livello ci vogliono un altro atteggiamento e un altro modo di allenarsi: infatti, in allenamento mancano intensità e voglia … durante gli allenamenti si cammina. Il basket non è questo: il basket è intensità, è voglia. Noi facciamo tanta teoria e poca pratica: cosa abbiamo preparato su Bocchetti? Cosa abbiamo preparato su Rakova?   

Le mie parole non sono dettate da rabbia o preoccupazione. Siamo salvi. Dunque, sono sereno. Ma, a fine anno, devono andare a casa tutti, dal primo all’ultimo. Non voglio vedere più nessuno … a parte qualche ragazza …

E poi: come mai giochiamo in 7? Possibile che le altre non siano in grado di giocare? Oggi un nostro play ha fatto un solo punto giocando 30 minuti … perché non è entrata nessun’altra al suo posto? Forse perché qualcuna è una figlioccia che deve giocare per forza? Mi riferisco a Maggie … che è bravissima e si impegna … ma oggi non era in condizione … e allora poteva giocare qualcun’altra al posto suo … invece in campo vedo sempre le stesse e sempre le stesse idee. L’A2 è una cosa, l’A1 un’altra … sono due campionati diversi . Sono molto deluso e non vedo l’ora che finisca questa stagione. Ripeto: non vedo impegno, le giocatrici non si allenano, corricchiano … il nostro modo di allenarci non serve.

Mi chiedo ancora: come mai Simon gioca a 8 metri dal canestro? Come mai non riceve una palla sotto? Come mai Rakova ha tirato più volte da sola? Oggi ho assistito ad uno spettacolo indecente, specchio del nostro modo di allenarci in cui ci sono tanti video e poi? Vedo schemi che si facevano all’epoca in cui giocava l’Unione Sovietica negli anni Settanta. Cosa vedo? Vedo che arriviamo al limite dei 24 secondi per poi buttare la palla in aria. Questo non è basket. 

Chi vuole rimanere rimanga … ma chi vuole andare può farlo: la porta è aperta e non trattengo nessuno.

Anche se siamo salvi, pretendo impegno perché abbiamo un’immagine da salvaguardare e la voglia non può e non deve venire meno”.

        

Matassini “La sconfitta di oggi è arrivata per nostre colpe … colpe che ci prendiamo. Avremmo dovuto fare la guerra fin da subito ed avremmo dovuto farla noi perché, essendo indietro in classifica rispetto a loro, spettava a noi tale compito. Invece, la nostra è stata una partenza soft. Poi abbiamo lottato, ma, successivamente, di nuovo, abbiamo perso la bussola. Abbiamo segnato poco tirando con percentuali troppo basse per vincere la partita … e loro, poi, ci hanno punito nei momenti importanti del match. Merito a loro e mea culpa da parte nostra.  

La nostra, insomma, è stata una prova insufficiente sia in difesa che in attacco. Se avessimo segnati alcuni dei tiri aperti che abbiamo avuto a disposizione la partita sarebbe stata diversa e invece, oltre alla prova opaca, non abbiamo fatto neanche canestro e così diventa difficile vincere le partite …

Per quanto riguarda la prova di Mounia, ritengo che stia disputando un campionato dignitoso: per lei è il primo anno in A1 … e, come tutte, commette degli errori, ma lavora per migliorarsi. Oggi ha fatto il suo e, nonostante qualche errore, ha fatto cose buone”.

 

Ufficio Stampa Polisportiva Battipagliese   

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