Coach Riga si racconta a Basket in Rosa

Un avvio di campionato che probabilmente la Treofan Battipaglia aveva messo in preventivo, un po’ per il calendario, che nelle prime tre giornate ha proposto le sfide con Schio, Venezia e Broni, un po per il roster rinnovato ed ancor di più ringiovanito. Del momento della Treofan ne abbiamo parlato con coach Massimo Riga. 

Massimo Riga
Massimo Riga

Coach avete cambiato molto rispetto alla scorsa stagione. Si aspettava questo difficile avvio di campionato?

Praticamente abbiamo cambiato tutta la squadra, ringiovanito ancora di più rispetto alla passata stagione. Mi aspettavo sicuramente tutto questo, tante ragazzine all’esordio in A1 e un calendario incredibile con esordio contro la Campionesse d’italia di Schio e poi alla seconda giornata la Reyer Venezia, cioè le sole squadre attualmente imbattute del campionato e, una trasferta contro la neopromossa Broni in uno dei palazzetti più calorosi e corretti, in cui personalmente abbia mai giocato“.

Nella sconfitta di Broni si è comunque vista una squadra che comincia ad avere più determinazione. Di cosa ha bisogno Battipaglia per crescere ancora?

Abbiamo bisogno che le tre straniere ci diano continuità tutte insieme e questo finora non è successo. Non possiamo pretendere che la sola Williams faccia pentole e coperchi“.

Cosa ci sta raccontando questo inizio di campionato?

Che Schio è ancora una superpotenza perchè si è rinforzata mantenendo praticamente lo stesso organico dello scudetto ed inserendo solo due nuove straniere che le daranno la possibilità di intercambiarle durante il campionato. Che la Reyer Venezia, altra squadra che con pochi ritocchi mirati si inserisce nelle migliori, che Lucca farà fatica a ripetersi come lo scorso anno, che Ragusa e Napoli cambiando tutta la squadra devono avere del tempo per arrivare ad ottenere il giusto assetto in campo“. under 18 - lady - allenamento - riga

Coach facciamo un passo indietro e torniamo a questa estate. Un’estate per lei vestito di azzurro ricco di emozioni, c’è le vuole raccontare?

Emozione anche ora che mi fai la domanda. Un sogno, un cammino che passo passo sembrava segnato dal destino. Un lavoro con uno staff incredibile di professionisti e di amici, un gruppo di ragazze che ci hanno creduto dal primo giorno, meravigliose, serie e capaci di tirare fuori carattere e tecnica nello stesso tempo. Una chimica che si è manifestata in 35 giorni di lavoro. Parli di emozioni? scusa se mi interrompo ma emozione per me vuol dire avere un nodo in gola come ora e, credimi queste persone resteranno per sempre nel mio cuore, staff, atlete e soprattutto chi mi ha dato la possibilità e l’incarico di guidare e ottenere questa medaglia d’argento cioè, Andrea Capobianco“.

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