Dodici domande per…Nicola Amato

Uno degli ultimi appuntamenti della nostra rubrica “Dodici domande per…”. Apre il mese di maggio Nicola Amato della serie D.

Quando è nata la passione per il basket?: “A sette anni andai al palazzetto per giocare a calcio a 5, mio padre spingeva per quello sport, ma vidi dei ragazzi allenarsi a basket e quell’anno c’erano anche gli europei. Decisi di provare e il primo allenatore mi convinse a continuare. Da allora non ho più smesso”.

Tre parole per descriverti?: “Bellissimo, simpaticissimo, ma devo dirlo, sono anche molto modesto”.

Il tuo piatto preferito?: “Ricci alla Maradona, specialità della casa”.

Nicola Amato
Nicola Amato

Ed il film preferito?: “Che bella giornata di Checco Zalone”.

Dove sogni di andare in viaggio?: “Mi piacerebbe andare in posti esotici del Sud America”.

L’avversario più difficile affrontato?: Molti avversari mi hanno messo in difficoltà, non ce n’è uno in particolare, ma se devo scegliere dico Dario Masciarelli”.

Un modello di giocatore?: “Joakim Noah, un mostro!”.

Il migliore amico nel mondo della pallacanestro?: “Daniele Serrelli e Gianluca Carfora, perché mi sopportano da tanti anni”.

In cosa devi migliorare maggiormente sotto l’aspetto tecnico?: “Sicuramente il tiro e attaccare con più decisione”.

Hai un rito scaramantico prima di ogni partita?: “Sì, ma non si può dire”.

Il ricordo più bello da cestista?: “Senz’altro l’Interzona di quest’anno, sperando di arrivare anche oltre”.

Ed un sogno per il futuro?: “Niente di particolare, ma spero di essere poi orgoglioso di quello che avrò fatto”.

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